giovedì 25 gennaio 2018

Cronaca di un'udienza


Lunedì 15 gennaio si è svolta la prima udienza del processo a dieci antifascisti fiorentini per i fatti del 6 dicembre 2014 alle Piagge: interrogatorio dei testimoni d'accusa, vale a dire 8 Digos e 4 carabinieri.

Ore 10: Arriviamo davanti all'Aula 2 del "Palazzo di Giustizia" e ci troviamo davanti a una dozzina di PS ecc., tutti intenti a ripassare la lezione. Come si dice: "La verità la si ricorda bene, le invenzioni invece no." Da subito si nota la totale mancanza dell'opera del procuratore: tutto il processo si svolge sulla ricostruzione e sui rapporti della DIGOS, dal capo all'ultimo rampollo. Ciò che subito si nota è l'omogeneità dei testimoni, non una virgola fuori posto; anzi, emerge la possibilità di forti interventi di modifica genetica avvenuti nei Digossini; da quello con gli occhi a periscopio che da 100 metri riconosce "uno" che "picchia" i Carabinieri nonostsante questo "uno" fosse di spalle e ci fossero nel mezzo una folla, gli alberi e un furgone, alla capacità del loro capo di sparire dalle varie situazioni.


La memoria fotografica di quest'ultimo ha però un obiettivo che oscura tutto ciò che non fa comodo per reggere il castello di carte da loro costruito ad hoc: questo è in palese contraddizione con la sua dichiarazione di "confusione e non ricordo" rilasciata a proposito del G8 di Genova.

Il 6 dicembre 2014 alle Piagge, l'atteggiamento della DIGOS è stato esemplare: totale appoggio e simpatia verso i neonazisti, totale odio e violenza nei confronti degli antifascisti. Tutta l'inchiesta è stata costruita allo scopo di "castigare" divers* compagn* più conosciut*, colpevoli di essere sempre presenti e di non assoggettarsi mai alle imposizioni del potere e della polizia.

Una mobilitazione indetta dall'ANPI provinciale, dalla Comunità delle Piagge ecc., dovrebbe  secondo loro passare per un ritrovo di una banda di facinorosi fuori controllo; sfortunatamente per loro, però, la verità è oggettiva. Dai loro stessi filmati si vede come stanno le cose, chi ha iniziato e perché.

L'indole neofascista della maggior parte dei Digos emerge chiaramente con tutta la sua violenza e falsità. Rinnoviamo l'invito a tutti i compagni e antifascisti ad assistere alla prossima udienza del processo, il giorno venerdì 16 febbraio, per continuare a vigilare sulle zozzerie prodotte dalla DIGOS fiorentina.

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