giovedì 27 febbraio 2014

RIAPPROPRIAZIONE!


Riappropriazione” è una parola che non deve essere mai lasciata alla teoria. Specialmente quando si tratta di difendere i nostri spazi sociali e politici dagli attacchi continui, quotidiani addirittura, che essi subiscono da giunte, politicanti e burocrati. Si tratta di tradurre in pratica la parola “riappropriazione”, rapidamente e in modo inequivocabile.

L'altro ieri i locali del Fondo Comunista delle Case Minime di Rovezzano sono stati chiusi d'autorità, per la quarta volta in due anni, con un cambio di serratura senza preavviso. Recatici al Fondo per l'assemblea del mercoledì sera, abbiamo trovato ancora una volta la serratura cambiata con un ridicolo avviso scritto a mano su un fogliaccio, con calligrafia e ortografia incerta, affisso sulla porta. Neppure un'ordinanza, neppure un timbro, neppure la firma d'uno scribacchino di qualche ufficio.

Gli intenti del Comune di Firenze, quale che sia il “giovanotto” che lo guida, sono chiarissimi: espulsione e chiusura di qualsiasi spazio sociale e alternativo che non si uniformi. Tali spazi, semplicemente, non sono tollerati e, di conseguenza, devono essere eliminati. Si impone quindi una risposta chiara, che non lasci adito a dubbi: non ci lasciamo intimidire e difenderemo il Fondo Comunista, così come qualsiasi altro spazio e realtà antagonista, con la pratica immediata.


Il giorno dopo ci siamo affidati quindi immediatamente alla tecnologia, ma non a quella “sofisticata” che piace tanto ai “giovanotti” incravattati del Comune e dei suoi uffici. Siamo tornati al Fondo per riprendercelo di volata, perché è nostro e della gente delle Minime. Presidiando la piazzetta e i suoi accessi, e muniti della cara, vecchia tecnologia operaia fatta di trapani, martelli, mazzuoli, cacciaviti, punte per acciaio, scalpelli. Con noi anche un compagno chiamato “Flessibile”; ma, stavolta, non era un lavoratore colpito dalla precarietà e dai dettami del padronato, bensì un utile attrezzo meccanico che taglia tanto bene le nuove serrature “d'autorità”. Lo potremmo chiamare il compagno Tagliasgòmberi.

Due ore e mezzo, ci abbiamo messo, prima che quella maledetta serratura saltasse via, presa immediatamente a calci da tutte le Compagne e i Compagni del Fondo. Questa si chiama “Riappropriazione”, vale a dire un'azione che traduce subito in pratica il significato profondo della parola. E ne passerà del tempo prima che il Fondo Comunista, che esiste da oltre vent'anni in una realtà sociale come le Case Minime e che è stato protagonista di tutte le lotte che vi si sono svolte (dalle occupazioni abitative all'acqua), e lo sarà sempre.

Esprimiamo naturalmente un caloroso ringraziamento a tutte le Compagne e i Compagni delle altre realtà fiorentine che ci hanno espresso solidarietà fattiva, sia a nome collettivo che individuale. Ci aspetteranno naturalmente tempi durissimi, ma ci siamo abituati tutti quanti. 

Le Compagne e i Compagni del Fondo Comunista
http://fondocomunistafirenze.blogspot.it 


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